mercoledì 29 ottobre 2014

LA VENDETTA DI RENZI...

Lavoratori Ast caricati dalla polizia. 29/10/14
Solidarietà ai lavoratori AST e alla Fiom manganellati brutalmente dalla polizia!

È arrivata adesso la notiza che i lavoratori Ast, recatisi questa mattina a Roma, per protestare sotto l'ambasciata tedesca, contro i tagli della multinazionale tedesca ThyssenKrupp, sono stati brutalmente caricati dalla polizia in tenuta antisommosa (posta lì a difesa dei tedeschi!!), mentre si dirigevano verso il ministero dello sviluppo economico, nonostante tutto si fosse svolto in modo pacifico e tranquillo.
Diversi volti sono stati rigati dal sangue, un operaio ferito in modo serio.
Questo è un segnale davvero forte.
Andati giù per difendere il posto di lavoro, i lavoratori prendono anche le manganellate!
Quattro operai sono stati feriti alla testa e portati subito all'ospedale.
E c'erano anche Landini, segretario Fiom, e Gianni Venturi, responsabile della Fiom Nazionale per la siderurgia, quest'ultimo pesantemente colpito alla testa.
Nessun questore avrebbe avuto il coraggio di caricare una pacifica manifestazione di lavoratori.
Quello che è successo è il chiaro segnale che Renzi ha voluto dare ai sindacati, che avevano organizzato la mobilitazione, e forse anche una vendetta contro gli operai che hanno "infastidito" con la loro presenza la Leopolda.
Di quale azione hanno ancora bisogno i lavoratori per capire che, a parte tante belle parole, a Renzi & Co. non importa nulla del loro posto di lavoro?
Quando apriranno gli occhi e decideranno di formare un vero Comitato di Lotta?

Pubblichiamo intanto un piccolo contributo pervenutoci.

Lavoratore Ast ferito dalle manganellate della polizia: 29/10/14
«Io faccio parte di una generazione che s'indigna ancora e nei filmati visti in televisione ho visto fatti che mi hanno indignata, ma che sono anche una perfetta sintesi della situazione odierna. 
Ho visto dei lavoratori della Thyssen che si sono pagati un pullman per andare alla Leopolda ed hanno macinato chilometri per poter parlare con Renzi. 
In qualche modo si affidavano, per me illudendosi, a lui nella sua qualità di Presidente del Consiglio, ma anche per molti, come esponente principale del partito da loro votato, affinchè sostenesse e promuovesse incontri perchè la Thyssen non chiuda e la produzione dell'acciaio resti in Italia. 
Forse questi lavoratori si aspettavano anche un pochino di solidarietà, cosa che sarebbe stata normale per la mia generazione. Hanno invece trovato porte chiuse, cordoni di forze dell'ordine che impedivano loro di entrare; i lavoratori hanno iniziato a lanciare slogan per farsi sentire e dall'interno hanno alzato il volume della musica perchè non volevano si sentisse ciò che consideravano un fastidio. 
Qualche lavoratore ha iniziato ad urlare "andate a lavorare" ed una cretina che stava entrando alla Leopolda ha dato loro degli sfigati. 
La signorina ha ragione, i lavoratori sono sfigati perchè lottano per mantenere il loro lavoro che per decenni ha fatto la ricchezza del nostro paese, un lavoro faticoso e pericoloso, ma che per loro e le loro famiglie equivale al futuro. 
I lavoratori forse non avevano capito che lì non avrebbero trovato sostegno, amici, solidarietà, ma penso che ora nessuno più abbia dubbi al proposito. 

Questa non è una questione di sfiga o fortuna, ma di lotta di classe».

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