Papa Francesco a Cagliari |
La crisi e le sue sofferenze sono «la conseguenza di una scelta mondiale, di un sistema economico che porta a questa tragedia, un sistema economico che ha al centro un idolo, che si chiama denaro (...) Si scartano i nonni e si scartano i giovani e noi dobbiamo dire no a questa cultura dello scarto. Dobbiamo dire ‘vogliamo un sistema giusto, che faccia andare avanti tutti’. Non vogliamo questo sistema economico globalizzato che ci fa tanto male. Al centro devono essere l’uomo e la donna, non il denaro»Queste le parole di Papa Francesco ieri nella sua visita pastorale a Cagliari, fra una folla di persone. Ha tralasciato il discorso scritto che aveva preparato, per parlare a braccio, spontaneamente.
Ad ascoltarlo tantissimi disoccupati, precari, cassa-integrati, giovani senza prospettive, uomini e donne cui questo sistema economico ha tolto la dignità.
Il Papa lo ha detto chiaramente, la crisi economica ha una dimensione europea e globale e non è solo economica, ma anche etica, spirituale ed umana.
È degno di nota che arrivino queste parole proprio dall'alto del soglio pontificio.
Anche la chiesa è consapevole di dove questo sistema capitalistico globalizzato abbia portato e quanto oltre possa ancora spingersi, con conseguenze nefaste per le persone.
"Bisogna rimettere la centro gli uomini e le donne", parla di bene comune il Papa, e sottolinea come il lavoro sia fattore importante per la dignità della persona.
"Bisogna lottare per il lavoro", ha detto.
Con lucidità d'analisi, in altre occasioni, Bergoglio ha sottolineato che viviamo in tempi in cui l'unica religione è quella che idolatra il dio denaro.
Il denaro, lo sterco del demonio, che corrompe e rende schiavi.
Che le parole del Papa siano un monito per tutti, non vogliamo questo sistema economico, vogliamo un sistema che faccia andare avanti tutti.
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