Quello che segue è l'Appello che convoca la Marcia della Dignità
siamo quelli che hanno dovuto chiudere la partita iva, il negozio, il laboratorio o l’azienda;
siamo quelli che dopo aver pagato per anni tassi d’usura alle banche, si vedono chiudere fidi e mutui, fino al sequestro degli ultimi averi;
siamo quelli che quando non riescono a pagare le tasse di uno Stato strozzino e le bollette di amministrazioni sanguisuga, Equitalia gli porta via la casa e gli strumenti di lavoro;
siamo quelli che vogliono cacciare governanti corrotti e politici disonorati, poiché la sola “crescita” che le loro crudeli misure d’austerità hanno prodotto è stata quella delle rendite dei milionari, mentre il popolo lavoratore è stato ridotto alla fame;
siamo quelli che, stufi di fare sacrifici
in nome dell’euro, pensano che la rinascita, non solo
economica, ma morale e spirituale dell’Italia, passa per
la riconquista della sovranità nazionale e di quella
popolare;
siamo quelli che hanno deciso di uscire allo scoperto e alzare la testa per evitare la catastrofe definitiva che incombe sul destino del nostro paese;
siamo padri, madri, figli, cittadini a cui hanno tolto tutto ma non la Dignità, la speranza e la volontà di cambiare da cima a fondo questa società.
Dalla Costituzione della Repubblica italiana:
art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità
sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche,
di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica
rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione
politica, economica e sociale del Paese.
art. 4 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il
diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo
questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere,
secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività
o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale
della società.
NOI:
siamo quelli che hanno perso il lavoro,
che non ce l’hanno mai avuto, che se ce l’hanno ancora
non arrivano a fine mese;
siamo i “bamboccioni” che dopo una vita passata a studiare, senza una raccomandazione, per sopravvivere, o emigrano o devono vendersi per quattro soldi;
siamo i “bamboccioni” che dopo una vita passata a studiare, senza una raccomandazione, per sopravvivere, o emigrano o devono vendersi per quattro soldi;
siamo quelli che hanno dovuto chiudere la partita iva, il negozio, il laboratorio o l’azienda;
siamo quelli che dopo aver pagato per anni tassi d’usura alle banche, si vedono chiudere fidi e mutui, fino al sequestro degli ultimi averi;
siamo quelli che quando non riescono a pagare le tasse di uno Stato strozzino e le bollette di amministrazioni sanguisuga, Equitalia gli porta via la casa e gli strumenti di lavoro;
siamo quelli che vogliono cacciare governanti corrotti e politici disonorati, poiché la sola “crescita” che le loro crudeli misure d’austerità hanno prodotto è stata quella delle rendite dei milionari, mentre il popolo lavoratore è stato ridotto alla fame;
siamo quelli che hanno deciso di uscire allo scoperto e alzare la testa per evitare la catastrofe definitiva che incombe sul destino del nostro paese;
siamo padri, madri, figli, cittadini a cui hanno tolto tutto ma non la Dignità, la speranza e la volontà di cambiare da cima a fondo questa società.
FINALMENTE GLI ITALIANI REAGISCONO! DA SOLA NON AVREI POTUTO FARLO!
RispondiEliminaSONO DI TORINO DOVE CI SI RITROVA!