Mercato di Pian di Massiano, Perugia |
L'accoglienza ricevuta è stata buona. Dopo due ore di volantinaggio per terra non ce n'era neanche uno.
Immaginate il mercato di sabato mattina, la gente che passa e spassa fra le bancarelle alla ricerca del prodotto conveniente e noi che fermavamo tutti con un foglio in mano, spiegando chi siamo e cosa vogliamo fare.
In molti si sono fermati, non solo per la curiosità di capire che stavamo distribuendo, ma anche perché, quando saltava agli occhi la scritta in caratteri grossi "siamo stufi", convenivano tutti.
La gente del mercato si dichiarava arci stufa dello stato attuale di cose.
C'erano pensionati e casalinghe, tanti immigrati, giovani pochi.
È stato stupefacente notare la differenza di pensiero tra le persone con più di 50 anni e quelli al di sotto dei trenta.
La prima categoria non faceva altro che invocare la rivoluzione, indicando in questa l'unica via d'uscita, l'unica salvezza per il paese. Ma questi ti dicevano anche che non sta agli anziani farla, ma alle giovani generazioni.
E qui arrivano le note dolenti.
Interpellati mentre distribuivamo il volantino, ti rattristava che tra i pochi giovani che passavano, prevaleva, se non l'indifferenza, il pessimismo e la rassegnazione, nella convinzione che tanto mai nulla cambierà.
Non è stato un semplice, freddo volantinaggio.
Abbiamo cercato di infondere fiducia e ottimismo, perché lamentarsi e piangersi addosso, è inutile oltreché deprimente.
Comunque; la consapevolezza che il sistema è grippato, peggio, fallito, è oramai senso comune. Non manca quindi tanto la coscienza che occorre una grande svolta; manca la spinta necessaria a rendersi protagonisti del cambiamento, manca la rabbia propositiva.
"Che dobbiamo fare?", ci chiedevano dunque oggi al mercato.
«A nessuno interessa se il popolo lavoratore sta facendo la fame, a nessuno importa se ci sono persone che pur non avendo le spalle al muro, hanno una coscienza etica e morale tale da indignarsi per la strada che abbiamo imboccato».
Chiunque si dichiarava deluso dal partito che aveva votato. Non facevano più differenza, Pd, Pdl o Rifondazione (il Movimento 5 Stelle non sembra sia radicato nell'immaginario collettivo). Ci chiedevano quindi a quale di questi partiti appartenevamo, accettavano di parlare e prendevano il volantino solo dopo aver capito che eravamo cittadini come loro.
Con l'unica differenza che non vogliamo più lamentarci e subire, che vogliamo alzare la testa.
Abbiamo quindi, anche oggi, toccato con mano quanto la situazione sia triste, e quanto sia difficile spingere i cittadini all'azione. Sappiamo che il 9 novembre non saremo tantissimi.
Siamo coscienti che la Marcia della Dignità andrà controcorrente, ma proprio per questo è necessaria, per dare un segnale positivo di risveglio e di partecipazione diretta.
Qui sotto il volantino che abbiamo iniziato a distribuire.
NOI SIAMO
quelli che hanno perso il lavoro o non riescono a trovarlo
quelli con salari e pensioni da fame
quelli che hanno dovuto chiudere bottega
quelli vessati dalle banche e da uno stato strozzino
quelli sperano di cambiare questo mondo infame
STUFI
di fare sacrifici mentre i ricchi diventano più ricchi
di politici venduti ai banchieri il cui solo Dio è il denaro
di un sistema fondato sull'egoismo, l'ingiustizia e la truffa
di vedere il nostro paese morire in nome dell'Euro(pa)
DECIDI ANCHE TU DI ALZARE LA TESTA!
partecipa alla
marcia della dignità
Perugia 9 novembre 2013
Partenza: ore 15:00 da Ferro di Cavallo (giardinetti di Via Gregorovius)
Arrivo: ore 17:30 a P.zza IV Novembre
PER INFORMAZIONI E ADESIONI
tel: 339.2071977
sito: marcia della dignità
https://www.facebook.com/marcia.delladignita
Nessun commento:
Posta un commento