Maria Rita Lorenzetti |
L'accusa che ha portato a questa misura cautelare, per l'ex presidente della regione Umbria, è di possibile reiterazione del reato.
Le carte del Gip della Procura di Firenze dicono che la Lorenzetti, una delle promotrici della supposta associazione a delinquere, avrebbe operato:
«a vantaggio della controparte Nodavia e CoopSette, mettendo a disposizione dell'associazione le proprie conoscenze personali, i propri contatti politici e una vasta rete di contatti grazie ai quali era in grado di promettere utilità ai pubblici ufficiali avvicinati e conseguendo altresì incarichi professionali nella ricostruzione in Emilia per il marito»Proseguono le carte dicendo che:
«L'appartenenza alla "squadra" (... ) di Maria Rita Lorenzetti riporta ad un articolato sistema corruttivo per cui ognuno, nel ruolo ricoperto, provvede a fornire il proprio apporto per il conseguimento del risultato di comune interesse»Questa presunta associazione avrebbe agito in deroga a leggi e norme pur di portare avanti un'opera, il tunnel dell'alta velocità, molto remunerativa... non per il bene della popolazione, ma per le loro tasche.
Non ci stupiamo di questa vicenda.
È noto a tutti che il sistema di potere non solo umbro, ma nazionale, si basa su un uso clientelare e nepotistico del denaro pubblico, e che vi è un doppio legame tra la casta politica e i gruppi industriali e finanziari.
La "Zarina" di Foligno, a quanto pare, non fa eccezione.
Contro questo sistema di potere vergognoso e mafioso bisogna lottare.
Con il loro modus operandi, i nostri politici non violano infatti solo le leggi, calpestano la nostra dignità.
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