mercoledì 18 dicembre 2013

PERUGIA: ABBIAMO VIOLATO BANKITALIA

Comitato 9 Dicembre-Perugia alla Banca d'Italia. 18/12/13
Se pensavano che ci fossimo arresi, o che saremmo stati fermi, perché oggi non abbiamo preso parte al presidio di Roma, si sono sbagliati di grosso.
Il Comitato 9 Dicembre-Perugia continua la sua battaglia. Puntuale questa mattina, ha messo in campo un'altra iniziativa di tutto rispetto, presentandosi davanti la sede della filiale perugina della Banca d'Italia, e chiedendo di essere ricevuto dal direttore Antonio Carrubba.
Quest'azione è in perfetta continuità con l'occupazione della sede del Pd, partito di regime, sostenitore delle politiche di austerità ai danni del popolo lavoratore. Infatti, il sistema bancario è corresponsabile dell'attuale massacro sociale. 
Le banche hanno chiuso il credito alle famiglie e alle piccole e medie imprese, e, trattandosi di banche d'affari, usano i depositi dei cittadini per le speculazioni finanziarie. 
Una delegazione del Comitato 9 Dicembre-Perugia, è stata ricevuta dal direttore, cui è stato consegnato un documento d'accusa delle politiche criminogene della Banca Centrale Europea, di cui la Banca d'Italia è complice, documento che pubblichiamo più sotto, sicuri della censura di tutti i media presenti, che ne hanno ricevuto una copia.
Intanto, all'uscita della delegazione, si è diffusa la notizia di un Consiglio Regionale, in corso a Palazzo Cesaroni, alla presenza di una scolaresca di Gubbio, che protestava contro l'accorpamento della propria scuola ad un'altra, per mancanza di fondi, mancanza dovuta ai terribili tagli all'istruzione. Così, il Comitato, compatto, si è spostato a Palazzo Cesaroni, nella sala del Consiglio, stendendo lo striscione.
Il presidente del Consiglio regionale Eros Brega, ha invitato tutti i presenti ad un confronto, svoltosi nella Sala Rossa.
Al signor Brega è stata avanzata la richiesta di un Consiglio Regionale pubblico aperto alla cittadinanza. Ma non essendo previsto per regolamento, è stato chiesto un incontro pubblico alla presenza di tutti i capigruppo consiliari, perchè ascoltino le istanze della città.
Incontreremo i primi di Gennaio il presidente del Consiglio regionale, per definire le modalità dell'incontro con la cittadinanza umbra, vittima dei disservizi, dei tagli alla sanità, all'istruzione, ai trasporti.
Avvisiamo intanto, che il Comitato 9 Dicembre-Perugia sta organizzando una fiaccolata in memoria di tutti coloro che "sono stati suicidati" dalle politiche austeritarie di massacro sociale, che si svolgerà sabato 21, alle ore 18:00, con partenza davanti il Cva di Ponte San Giovanni
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BANKITALIA CACCIA LA GRANA! 

«L’ISTAT ci dice che un terzo degli italiani è a rischio di povertà. Il 14,5% si trova in condizioni di “severa deprivazione materiale. Aumenta, sottolinea l'Istat, «la quota di individui in famiglie che non possono permettersi durante l'anno una settimana di ferie lontano da casa (dal 46,7% al 50,8%); o che non hanno potuto riscaldare adeguatamente la propria abitazione (dal 18% al 21,2%); o che non riescono a sostenere spese impreviste di 800 euro (dal 38,6% al 42,5%); o che – prosegue – se volessero, non potrebbero permettersi un pasto proteico adeguato ogni due giorni (aumentano dal 12,4% al 16,8 per cento)».

Il grande movimento del 9 dicembre è la conseguenza di questa catastrofe sociale e ha dato voce alla rabbia dei tanti italiani gettai sul lastrico.

La colpa è della crisi si dice, ma la crisi non è un flagello divino, è anche frutto delle politiche adottate da chi governa, orientate a difendere gli interessi di pochi contro quelli della maggioranza.

Il sistema bancario, con in cima la Bce, è uno dei primi responsabili del massacro sociale. 

Vincenzo Baldassarri, Moreno Pasquinelli, Daniela Di Marco

Che ci hanno fatto le banche italiane coi 290 milardi di euro prestati dalla Bce all’1%? Invece di immetterli nel circuito economico hanno comprato titoli di Stato che offrono rendimenti del 4-5%. Lo chiamano carry trade: mi indebito a tassi più bassi per acquistare titoli che offrono rendimenti più alti.

Quindi il cosiddetto credit crunch —le banche sono piene di liquidità ma hanno chiuso i rubinetti dei prestiti a famiglie e imprese— e la spirale del debito pubblico, che continua a crescere perché lo Stato è obbligato a farsi prestare i soldi dalle banche —solo quest’anno 85 miliardi di interessi, il 5% del Pil!

Ci dicono: “sono le banche d’affari bellezza!”. Non è più ammissibile che queste banche d’affari usino i depositi dei cittadini per speculare sui mercati finanziari e comprare titoli tossici. Esse debbono tornare sotto controllo pubblico per fare gli interessi della collettività.

Per uscire dalla crisi economica occorrono misure straordinarie.

Occorrono: (1) una moratoria sul debito pubblico. Non è possibile sputare sangue per vent’anni come prevede il Fiscal compact al fine di ingrassare la finanza predatoria globale; (2) l’Italia deve uscire dalla gabbia dell’euro e dichiarare nullo il Trattato di Maastricht; (3) La Banca d’Italia, che oggi è solo una protesi della Bce ed in mano a banchieri privati, deve tornare sotto controllo pubblico, com’era fino al 1981 e stampare moneta, avendo come principale criterio guida il bene comune».

NON CHIAMATECI POPULISTI, SAPPIAMO QUEL CHE VOGLIAMO!

I GOVERNI SERVI DELLE OLIGARCHIE EUROPEE SI FACCIANO DA PARTE, 

SONO LA MALATTIA NON LA CURA! 
LA SOVRANITA’ SPETTA AL POPOLO!

Comitato 9 dicembre – Perugia 

18/12/2013

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