lunedì 9 dicembre 2013

9 DICEMBRE 2013: Perugia, cronaca di una bella manifestazione

Oggi Perugia c'era! Eravamo 200 persone, combattive più che mai. Come annunciato, ci si è radunati alla stazione Fontivegge, a partire dalle 07:30, dove con un volantinaggio a tappeto, i manifestanti hanno notevolmente rallentato il traffico, fermando macchine, furgoni, bus e pedoni. Poi è partito il corteo, aperto dallo striscione «Il popolo italiano si ribella - 9 dicembre 2013 - Perugia», sostenuto da giovani precari e studenti. Lungo la strada il corteo si è ingrossato. Diversi sono stati gli interventi dal microfono durante tutto il tragitto.

Una genuina manifestazione di popolo: precari, disoccupati, piccoli imprenditori, qualche negoziante, pensionati, giovani, agricoltori, lavoratori onesti. 
Abbiamo manifestato con coraggio e determinazione, sapendo che non eravamo soli, che in altre piazze d'Italia, altre decine di migliaia di cittadini come noi,  uscivano da casa, pronti a manifestare, presidiare, volantinare, bloccare. 
I presidi del 9 dicembre 2013
E le notizie che ci giungevano dai cellulari impazziti erano incoraggianti. 
Torino, la capitale della classe operaia ha urlato forte. Le facevano eco Roma, Bari, Palermo, Pistoia, Fano, Soave, Cerignola e tantissime altre città.

Nel lungo percorso che ci ha portato in centro, a Piazza IV Novembre, siamo passati davanti la sede della rai regionale. Fermarci qui era un obbligo. Con un piccolo sit-in improvvisato, sono partite spontanee le urla: "Vergogna! Vergogna! Venduti!".  Invece di dar notizia della nostra mobilitazione, i giornalisti hanno preferito andare ad incensare il ministro Alfano, ospite non gradito a Perugia. 
E' un segnale importante quello che viene da una piccola realtà come Perugia. 
Gente semplice, non politicizzata, si è unita per protestare contro le feroci politiche di austerità imposte dai governi asserviti ai dettati dell'Unione Europea, alla bancocrazia e alle oligarchie finanziarie, consapevole che la crisi potrà solo acuirsi e che andiamo incontro ad un massacro sociale di vaste proporzioni. 
Facciamo sentire la nostra rabbia perché vogliamo riprenderci la sovranità che ci appartiene di diritto, e che ci è stata sequestrata da autorità straniere mai elette da alcuno.  
Vogliamo la facoltà di decidere delle sorti del nostro paese, sapendo che occorre ripensare un nuovo modello economico che non si basi più sui dogmi neoliberisti.
Stiamo facendo passi avanti. 
Adesso è necessario dare continuità a questa mobilitazione e alle sue sacrosante rivendicazioni, abbiamo la ferma volontà di costruire un movimento popolare organizzato su scala nazionale. 
Perugia inizia oggi.
I manifestanti si sono già dati appuntamento per questa sera.
Saremo in tanti e non ci fermeremo!

 

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