mercoledì 19 febbraio 2014

NO AL PIZZO SULLA DEMOCRAZIA!

Eros Brega, presidente del Consiglio regionale umbro
Perché Brega e i governanti umbri hanno paura del confronto con i cittadini che protestano?

NO AL PIZZO SULLA DEMOCRAZIA!

PREMESSA:

Il 18 dicembre entrammo per protesta ma civilmente nel palazzo del Consiglio regionale.
Fummo ricevuti dal Presidente del Consiglio regionale Eros Brega. Chiedemmo che Consiglio e Giunta regionale accettassero un incontro pubblico coi cittadini per discutere dei drammatici problemi sociali che affliggono tanta parte della società umbra.

In un successivo incontro, svoltosi il 14 gennaio, vennero definiti, in accordo con Eros Brega, i dettagli dell’assemblea popolare: si sarebbe svolta il 22 febbraio nella sala dei Notari, luogo storico simbolico della democrazia cittadina. Brega si impegnò a inoltrare a Consiglieri e assessori l’invito all’assemblea-incontro coi cittadini. Il 21 gennaio, come si evince dal documento che alleghiamo, la segreteria protoccollava, con tanto di firma del Presidente, la nostra richiesta.
Ottenemmo dunque dal Presidente, dati i costi inaccessibili per l’uso della Sala dei Notari, l’impegno a chiedere al Comune di Perugia l’autorizzazione all’uso gratuito della Sala dei Notari.

Oggi, 18 febbraio, tramite la sua Segreteria, Brega ci ha fatto sapere che non ha chiesto, né chiederà al Comune di Perugia, per nome e per conto della presidenza del Consiglio regionale, l’uso della sala dei Notari.

QUINDI:

(1) Ci vediamo costretti a denunciare l’atteggiamento ponziopilatesco del Presidente.
E’ inammissibile che con un pretesto, chi amministra la nostra Regione si sottragga ad un civile e franco confronto coi cittadini che protestano e non condividono le scelte degli amministratori.

(2) Denunciamo come meschino il pretesto usato per impedire l’Assemblea popolare. Per usufruire della sala dei Notari noi cittadini dovremmo sborsare ben 700 euro, mentre se lo chiedesse la Presidenza regionale sarebbe grauito. Questo è un’ingiusto PIZZO sulla democrazia!

(3) Non torniamo indietro. L’assemblea popolare del 22 febbraio si svolgerà, se necessario ricorrendo a forme eclatanti di protesta.

Daniela Di Marco per la Marcia della Dignità
Vincenzo baldassarri per il Comitato 9 dicembre


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