mercoledì 11 marzo 2015

ENRICO ANGELINI, UN PARTIGIANO

Il Partigiano Enrico Angelini cancella la svastica dalla Cascina Radicosa
La Cascina Radicosa è stato un luogo fondamentale durante la Resistenza Partigiana folignate, inerpicata lungo una strada sulle montagne ai confini fra il territorio di Trevi e quello di Foligno.
 

Dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943, un gruppo di giovani folignati partì alla volta della montagna e si rifugiò proprio a Radicosa. Questo gruppo costituì il nucleo della V Brigata Garibaldi, che coraggiosamente combattè contro i nazi-fascisti.
La resistenza a Radicosa si concluse il 3 febbraio 1944 con un rastrellamento:
durante la notte tra il 2 e il 3 febbraio, 24 giovani partigiani furono catturati dai nazisti.
Alcuni di loro furono spediti a Mauthausen, altri a Flossenbürg, dove morirono.

Enrico Angelini ricorda molto bene questa storia.

Perché era lì.

Aveva 19 anni e su quei monti combattè tra il '44 e il '45 i nazi-fascisti insieme ai compagni della V Brigata Garibaldi.


La targa trafugata da Radicosa
Alla notizia che la cascina di Radicosa era stata oltraggiata da mani ignote con il disegno di una svastica, e
portata via la targa commemorativa, il Partigiano  Enrico, incurante dei suoi 90 anni, si è recato a Radicosa armato di sverniciatori, spazzola a ferro e detergente e ha cancellato la svastica.
Ma il Partigiano ha portato con sé anche una rosa rossa, che ha incastonato nel telaio di legno dove era stata asportata la targa ricordo.

Un gesto simbolico per ricordare il sacrificio dei tanti partigiani morti su quelle montagne per restituire al nostro Paese la libertà!

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