domenica 23 novembre 2014

TUTTA L'UMBRIA CON GLI OPERAI AST

IL LAVORO È UN DIRITTO, DIFENDERLO È UN DOVERE
GUAI A CHI TOCCA GLI OPERAI!

[nella foto lo striscione esposto ieri allo stadio dagli operai dell'Ast]
 
Si è concluso con un pareggio, 2 a 2, il derby Perugia-Ternana, ieri pomeriggio allo stadio Curi.

Forse i tifosi dell'una e dell'altra parte non saranno particolarmente entusiasti del risultato, aspettandosi entrambi una vittoria schiacciante della propria squadra.

Ciò che per noi invece è stato significativo, e degno di menzione, è che dagli spalti dello stadio, da cui si fronteggiavano le due tifoserie rivali da sempre, è stata sancita una sorta di tregua, in nome di valori superiori: il lavoro e i diritti.
I tifosi della Ternana, una parte dei quali erano lavoratori delle Acciaierie, in sciopero ormai da poco più di un mese, hanno srotolato uno striscione: «Il lavoro è un diritto, difenderlo è un dovere». Gli faceva da pendant, nella curva opposta, quella dei tifosi del Perugia, un'altro striscione, opera degli Ingrifati «Guai a chi tocca gli operai». 
Un gesto di solidarietà importante e non scontato, con la lotta di chi si batte per salvare insieme al posto, il diritto al lavoro, il proprio futuro, quello di Terni e della regione intera.
La curva del Perugia, 22/11/2014

Tornati a casa, gli operai Ast hanno ripreso le loro postazioni ai presidi, in attesa del prossimo mercoledì quando si proseguirà la trattativa al Ministero dello Sviluppo economico.

Alla folta assemblea davanti le portinerie di giovedì pomeriggio, il sindacato ha spiegato il punto a cui è arrivata la trattativa.
L'azienda dice di voler mirare ad una produzione minima di un milione di tonnellate, con il mantenimento in funzione di entrambi i forni; non scendere sotto la soglia delle 2400 persone al lavoro, promette 270 milioni di euro di investimento e non più di 125 esuberi.
Sveliamo cosa si nasconde dietro queste buone intenzioni: più produzione e lavoro, maggiore sfruttamento dei lavoratori e minore salario, visto che l'ipotesi di accordo falcidia i vantaggi dell'attuale integrativo.
Di fatto l'azienda sembrebbe accettare il "Lodo Guidi". 
E ti credo!
Maggiore produzione significa maggiore guadagno per la Thyssenkrupp ma il numero degli esuberi è rimasto immutato: 290,  infatti 165 sono stati indotti ad andarsene spontaneamente accettando una buona uscita di 60 mila euro circa, netti. E l'azienda si augura che altri potrebbero accettare "l'esodo volontario". E' un dato che dai 290 esuberi previsti meno 165 andati via volontariamente ne restano 125, ovvero la cifra di esuberi che ora l'azienda dice di prevedere.

E' il sitema capitalista neoliberista che impera: sfruttamento dei lavoratori, salari sempre più bassi, produzioni più imponenti, altrimenti... delocalizzano. 


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