Patrizia Badii |
Come avevamo detto, denunciandolo pubblicamente, tutto l'impianto accusatorio della Procura della Repubblica di Brescia, che lo scorso 2 Aprile ha portato dietro le sbarre 26 persone, sta miseramente crollando, rovinando miseramente sulle proprie assurdità.
Patrizia Badii, dopo 22 giorni di galera, chiusa in una cella di 3 metri per 4, con sbarre e blindo rigorosamente chiusi, in isolamento totale, è libera.
Alle 14:00 di oggi pomeriggio è stata finalmente rilasciata. Si sono aperte le porte del carcere di Montorio per lei e il marito Luca Vangelisti, che però andrà ai domiciliari.
Questa montatura giudiziaria repressiva ha tentato di spaventare semplici cittadini, di minacciarli e terrorizzarli, è stato lanciato un messaggio affinché il popolo resti suddito e non osi ribellarsi.
Ma Patrizia Badii non è stata piegata.
All'uscita dal carcere ha detto: «Sono una libera cittadina che è stata imprigionata 22 giorni e ha dovuto subire tutto il peggio possibile. I miei ideali? Continuerò a portarli avanti pacificamente, come ho sempre fatto».
Noi siamo riusciti a parlarci questa sera. Era finalmente rientrata a casa.
Ci ha descritto i momenti allucinanti vissuti, ha raccontato di essere caduta dalle nuvole quando le hanno parlato di questo gruppo separatista denominato "Alleanza".
«Ma chi l'aveva mai sentito nominare? Per non parlare delle persone che hanno arrestato assieme a me. Mai viste. I loro nomi li ho appresi in carcere. Mi diaspiace che ancora 4 persone sono dentro, trattenute ingiustamente».
Ci ha fatto rabbrividire ascoltare le condizioni in cui questa donna coraggiosa si è trovata.
Lo stato italiano è proprio fallito, dal suo sistema carcerario disumano lo si nota.
Patrizia ha raccontato di sporcizia, incrostazioni e infiltrazioni in ogni dove. Cella minuscola, per lavarsi un lavapiedi basso con acqua ghiacciata, per asciugarsi un pò di carta igienica.
All'uscita dal carcere, 23 aprile 2014 |
Ma la cosa più incredibile è stata l'impossibilità ad avere le medicine che prende sempre contro le vertigini, di cui soffre in seguito ad un incidente. Ha dovuto attendere, attendere e ancora attendere, per poi avere un farmaco generico.
Per fortuna Patrizia è una tosta. Aveva già la testa al presidio di Soave. Era arrivato lo sgombero, ma non è stato chiuso, lo hanno riaperto più avanti, punto di riferimento per tutto il territorio.
Da lì Patrizia continuerà le sue battaglie.
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