martedì 8 aprile 2014

IPER-PACCO 2000A e la lobby degli ipermercati

Ci risiamo, un altro iper-mostro nella città dei volumnio, dopo l'ipercoop, mostro costruito a Perugia nei pressi della superstrada e45 (con tanto di svincolo dedicato), arriva l'iper-pacco 2000a ovvero il CONAD francesizzato Leclerc, così che i soldi umbri possano decollare per altre più felici destinazioni, felici soprattutto di avere i nostri soldi. Naturalmente la notizia passa, o meglio viene fatta passare, come se tutto ciò fosse una manna dal cielo, complice la stampa farlocca e i media ben oliati che annunciano in pompa magna posti di lavoro come fossero noccioline, infatti si parla di 800 nuovi posti di lavoro,
peccato che poi quando si va a controllare i numeri come personamente ho fatto, i posti di lavoro sono 200, i restanti 600 sono l'indotto (parola la quale dice tutto e nulla). 
Infatti più che di indotto si dovrebbe parlare di induzione a chiudere fatta ai danni dei piccoli commercianti, un'induzione al suicidio, induzione alla fame, ma di quelli chi se ne frega tanto noi abbiamo il nostro bel centro commerciale con tanto di lucette e insegne abilmente studiate per indurre all'acquisto. 
Veniamo alla forma e alla sostanza del mostro iper-pacco 2000a: 29.000 metri quadrati strutturati in tre edifici con 50 negozi, costo 600 milioni di euro di cui 13 milioni per la trasformazione della viabilità circostante. 

LA FAVOLA DELLE ASSUNZIONI


Ma veniamo alla parte che riguarda le assunzioni. Alcuni giorni fa mandai un e-mail con il mio curriculum (come ormai faccio da tempi immemorabili nela vana ricerca di un'occupazione), incredibile ma vero, pochi giorni dopo arriva una risposta che invitava ad un colloquio/prova da tenersi in data odierna. 

Questa mattina, dopo un sonno funesto e interrotto dalla caduta di un ramo del bel pino mediterraneo presente nella mia via (segnale che già mi doveva fa capire qualcosa), mi sono alzato e bello come il sole (si fa per dire) mi sono recato all'incontro con una buona mezz'ora di anticipo. 
Difronte alla sala congressi dell'Hotel 4 Torri di Ellera trovo inizialmente un drappello di persone che con il passare dei minuti cresce, fino a raggiungere circa le 3-400 unità, niente male per 800 posti di lavoro! Ma andiamo avanti. Nell'attesa girovago tra i presenti per carpire frasi e pensieri ma quasi niente mi fa pensare che queste persone abbiano una qualche speranza di essere assunte, c'è chi oramai parla dei colloqui come se si parlasse di rave party con tanto di valutazione su quale sia stato il più spassoso o meno. 
Alle ore dieci e 2 minuti di ritardo le porte del centro congressi si aprono e finalmente si può entrare, ma nulla, si entra dieci alla volta con la gente che spinge per essere tra i primi, allora le persone continuano l'attesa. 
Il gruppo è eterogeneo, ci sono i giovani, ci sono i giovani ma già vecchi per un'eventuale assunzione e poi ci sono anche quelli che nel mondo del lavoro sono dei vecchi decrepiti pur essendo il più "anziano" al massimo, un cinquantenne. 
Una volta entrati si vede una reception suddivisa in ordine alfabetico (che solo chi ha organizzato può capire) ognuno attende nella sua fila con il documento in mano, le mie orecchie si drizzano cercando di capire se qualcuno nomina le docce, perché da come si stanno mettendo le cose sembra di essere in un lager nazista. Passato il check point con tanto di buttafuori dallo sguardo severo, ci si siede in una sala con una disposizione precisa una poltrona sì una no, ci viene consegnato un foglio con tanto di istruzioni e sulla lavagna luminosa appare una scritta che spiega la modalità e il percorso che porta forse all'assunzione: si tratta di una prima prova scritta con tanto di quiz per poi passare ad un colloquio di pre selezione da svolgersi da lì a due mesi per poi sempre forse arrivare al colloquio finale in data da stabilirsi. 
Quanto sopra non è il concorso per l'assunzione presso la NASA, ma il percorso ad ostacoli per diventare un operaio probabilmente a tempo determinato o anche part-time dentro un ipermercato. Quindi ecco confezionato l'iper-pacco 2000a, e in una nazione dove parentopoli è la regola anche senza esserne sicuri si puo ben capire come andrà a finire la selezione "direi innaturale" fatta da questi individui.
Sono uscito dalla sala annunciando che per me non avevato passato la prova.
Per finire, vi lascio una piccola considerazione fatta mentre aspettavo di entrare. Tutta quella gente inerte che aspettava in quasi silenzio fuori della porta, per un attimo mi è apparsa come una schiera di zombie stile "Alba dei morti viventi" di George A. Romero e guardando alcuni di loro mi sono sentito come uno dei protagonisti del film quando vede il suo amico trasformato anch'egli in uno zombie tra la folla. Mi è preso lo stesso straziante desiderio di possedere un antidoto per curarlo, qualcosa per poterlo risvegliare dallo stato di catalessi permanente. Ma oramai da mesi vedendo la situazione precipitare in questo paese e constatare che tanta, troppa gente accetta l'andare delle cose senza muovere un dito, la sensazione di essere in un mondo abitato solo da zombie è sempre più forte. 

Per fortuna a dicembre dello scorso anno sono riuscito a contattare persone ancora vive e non rassegnate e come Will Smith in “Io sono leggenda” quando attaccato alla radio finalmente qualcuno gli risponde, ne sono stato entusiasta, ma non vedendo il numero di persone crescere in questi mesi, per ora posso solo dire che "Noi siamo leggenda".

FonteGilda Rivoluzionaria

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