Pubblichiamo, dopo alcune considerazioni preliminari, il comunicato approvato dal Comitato operativo del Coordinamento nazionale della sinistra contro l'euro, alla riunione del 17 luglio 2014.
Dopo 10 giorni dall'inizio dell'aggressione di Israele contro il popolo di Palestina, il bilancio delle vittime palestinesi è di 264 morti (molti sono bambini), e più di 2000 feriti.
Ci chiediamo:
1) perché continua la pressione internazionale su Hamas (che non è affatto l'unico gruppo armato di Gaza), affinché accetti il cessate il fuoco senza nulla ottenere e invece ad Israele è lecito e permesso di non concedere nulla?
2) perchè i nostri media di parte, con una disinformazione di massa, vergognosamente colpevole, continuano ad affibbiare la responsabilità del "proseguimento del conflitto" al movimento islamico che starebbe, quindi, "sacrificando" le vite dei palestinesi?
3) la Palestina non ha neanche un'esercito come tutti gli altri paesi del mondo. E' questo un motivo valido per impedire alla nazione Palestinese di difendersi? Quale sarebbe la differenza tra un normale esercito a difesa di un Paese e i gruppi armati che a Gaza combattono per difendere il proprio territorio da un'aggressione?
4) perchè Israele può tranquillamente e senza scandalo di alcuno, possedere la bomba atomica, invadere un territorio che non gli appartiene, saziando così la sete colonialista dei sionisti? Perchè Israele può impunemente fare strage di innocenti e violare i diritti umani, mentre i Gazawi non possono autodifendersi da uno degli eserciti più potenti del mondo, non possono proteggere i loro figli, la loro terra, i loro confini?
Detto questo, le condizioni proposte da Hamas in cambio della cessazione delle ostilità, di cui nessuno parla, erano accettabili e legittime.
Televisione e stampa non lo diranno mai.
Tali condizioni, secondo siti palestinesi e persino israeliani, includerebbero il rilascio dei palestinesi arrestati (o riarrestati) senza prove a loro carico dopo, l'uccisione dei tre israeliani; l'apertura dei valichi per permettere la circolazione di beni e persone; la fine dell'assedio; porto ed aereoporto internazionali sotto supervisione delle autorità palestinesi; aumento dello spazio marittimo; il valico di Rafah sotto controllo internazionale e supervisione delle autorità palestinesi; permesso per i palestinesi di raggiungere la moschea Al Aqsa; divieto di Israele di interferire nel processo di riconciliazione interna palestinese; costruzione di zona industriale e miglioramento dello sviluppo economico della Striscia di Gaza.
E' Gaza con i suoi abitanti, è Hamas colpevole della mancata tregua?
Sono quelle richieste inaccettabili?
E' Israele che ha reso inaccettabile le condizioni della tregua.
Si vuole imporre ad Hamas di accettare una semplice cessazione del fuoco senza ottenere nessun diritto per il popolo palestinese né per il miglioramento delle sue condizioni di vita.
Perché la Striscia di Gaza deve continuare a vivere sotto assedio da 8 anni?
Come devono proteggersi i palestinesi?
Viene loro riconosciuto il diritto all'autodeterminazione e alla difesa?
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«Il Coordinamento della Sinistra contro l’euro esprime vicinanza e solidarietà al popolo palestinese in lotta e condanna l’aggressione israeliana che in queste ore, con il pretesto dei tre coloni uccisi, sta compiendo un vero e proprio massacro: centinaia di morti e feriti, in gran parte civili e anche bambini, nella più completa impunità e sotto il più completo silenzio della stampa di tutto il mondo.
A chi giova tutto ciò? Quel che è certo è che l’accordo di unità nazionale palestinese tra Hamas e Fatah ha visto la sua fine con la morte dei tre coloni israeliani. Hamas è stata additata dal primo istante come responsabile del rapimento ma, ad oggi, le forze israeliane non sono state ancora in grado di fornire alcuna prova di un suo eventuale coinvolgimento.
In corso non c’è nessuna guerra, vista la sproporzionalità delle forze in campo, ma un vero e proprio genocidio. Ma si sa, i morti palestinesi non fanno notizia, altrimenti le pagine dei nostri giornali ne sarebbero piene, quotidianamente, non solo quando viene scomodato dall’occupazione anche qualche israeliano.
La stessa sinistra, quella che ancora si definisce tale, non è andata oltre pelose richieste di “pace”, accomunando occupati ed occupanti, vittime e carnefici.
Il Coordinamento della Sinistra contro l’euro, invece, non chiede soltanto pace, ma giustizia e libertà, appoggiando la resistenza palestinese che lotta contro la politica di persecuzione e di sterminio di Israele nei confronti del popolo arabo-palestinese che vive confinato nella striscia di Gaza.
Il Coordinamento della Sinistra contro l’euro, inoltre, condanna i silenzi e le complicità del governo Renzi e dell’Unione Europea che avrebbe dovuto portare pace e giustizia in tutto il mondo e fa appello a tutte le forze democratiche e costituzionali affinché si richieda un’immediata cessazione delle azioni militari contro la popolazione civile di Gaza».
Coordinamento della sinistra contro l'euro
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