Quello che sto per dire è frutto di una mera illazione che parte da questo esatto presupposto: i paesi occidentali, negli anni, hanno causato e fomentato guerre nei paesi africani e in quelli arabi, creando dapprima conflitti di vario genere e poi rifornendo di armi le varie fazioni venutesi a creare.
Il meccanismo è semplice, e quello che ho detto fin qui è oramai di dominio pubblico. L'errore che comunemente si fa, è pensare che questo dipenda solo dal petrolio o dal commercio delle armi.
Purtroppo si è troppo buoni per arrivare a vedere la verità che si nasconde dietro una realtà così grottesca, da far rifiutare alla mente umana che esista.
Iniziamo dal dire che non solo i soldi guidano queste azioni, ma anche una viscerale voglia di potere, una volontà di essere superiori, di controllare e di sottomettere da parte di chi i soldi li ha già e non si accontenta, ma vuole prendere tutto finanche le vite degli altri, forse in una spirale discendente che porta alla distruzione degli oppressi, ma alla fine anche degli oppressori.
Qualcuno, per semplificare o forse per non andare fin in fondo alla questione, e vederne i risvolti filosofici, duri da affrontare, dato che prevedono una conoscenza di se stessi difficile da acquisire e anche un'autocritica a volte quasi distruttiva, preferiscono appunto dare delle etichette, individuare, anche se erroneamente, un comun denominatore a tutto e proprio qui nasce il complottismo, o meglio quello che per me è il complottismo nell'accezione piu negativa del termine.
Da questo nasce la teoria degli Illuminati, che è quanto di più esemplificativo per non spiegare nulla.
Di solito chi appoggia questa teoria ha un atteggiamento dogmatico, che non prevede critica o dubbio su chi o che cosa sia la causa di tutti i mali del mondo, un dogma che vede come unico male un gruppetto di persone, che con azioni più o meno nascoste, sia l'unica causa di tutte le disgrazie del mondo.
Una volta, non molti anni fa, si sarebbe detto che in realtà questi conflitti e questi "scompensi" fossero dovuti a una lotta tra classi sociali ben distinte, e queste classi erano identificate in capitalisti e proletari.
E' chiaro che questi termini sono passati di moda e che in un qualche modo sono stati usati male, tanto da generare una repulsione comune verso gli stessi, forse perché giustamente identificati come propri di una terminologia esclusiva di una certa fazione politica.
Certo ora dire che sia tutta colpa degli illuminati è più semplice, non inimica i potenti e fa si che molti dei "cattivi" non vengano neanche presi in considerazione e che non venga preso in considerazione neanche il fattore socio culturale che c'è alla base dei veri problemi del pensiero occidentale.
Insomma basta dire che è colpa degli illuminati, delle loro banche, del club bildemberg ecc., per esaurire ogni forma di pensiero analitico riguardo alla situazione in cui versa l'occidente e non solo.
Tutto molto semplice, basta aggiungere che tutto questo è segreto, per dare un'aria da film di spionaggio di terza classe e arrivare a non dover spiegare più nulla.
Ma purtroppo le cose non sono così segrete e tanto meno sono così facilmente esemplificabili, il fatto è che esiste un pensiero moderno della società che ci ha portato a questa situazione e non tanto delle singole persone, che certo saranno e sono criminali, ma piuttosto si tratta di una vera e propria filosofia della concezione del mondo, errata.
Quindi, detto questo, ecco l'illazione con la i maiuscola, una teoria alternativa che non vede come unici responsabili delle tragedie del nostro paese e del mondo solo un gruppo di persone ristrette, ma invece vede come responsabile una dottrina, un pensiero, una filosofia, che per comodità chiameremo neo-liberal-capitalismo.
Questo pensiero, questa filosofia o come la si voglia chiamare, parte dal presupposto che il mondo sia una specie di immenso supermarket pieno zeppo di ogni ben di dio e che abbia all'interno una clientela quasi sconfinata e molto eterogenea, ci sono ricchi, poveri, neri, bianchi, rossi, gialli, ...
Nessun problema finché questo posto venga gestito da un direttore che cerchi di dare un qualche ordine alle cose, che cerchi di accontentare la clientela, finché non pensi solo al profitto e permetta una variazione dei prezzi affinché tutti possano accedere ai beni di largo consumo; tutto andrebbe bene se fosse sempre così.
Questo direttore in realtà non dobbiamo identificarlo come una persona, ma come un pensiero, diciamo che il direttore di cui sopra si chiami "sociale" cioè un pensiero che metta in primo piano la collettività e l'aspetto umano e in secondo piano, senza però dimenticarsene, l'aspetto materiale ed economico.
Quindi il direttore ipotetico uno è il SOCIALE. Se questo "direttore" fosse appoggiato dalla maggior parte delle persone nel supermercato, queste persone, applicando il pensiero del sociale, probabilmente darebbero vita ad un movimento per definire il quale potremmo forse usare il termine del pensiero stesso, cioè Sociale, e se aggiungessimo il fatto che questo pensiero è diventato un movimento, utilizzando perciò il suffiso -ismo, avremmo che quindi il supermarket sarebbe vissuto e gestito da persone socialiste con un pensiero di socialismo.
Mettiamo che però il supermarket sia gestito da un direttore che non ha a cuore le persone ma gli incassi e ammettiamo sempre che questo direttore non sia un individuo, ma anche qui solo un pensiero e che questo pensiero per comodo adesso lo chiamiamo capitale.
Naturalmente se la maggior parte delle persone fossero convinte che questo direttore sia buono e giusto, lo eleggerebbero e quindi condividerebbero questo pensiero, dando vita anche in questo caso ad un movimento che dovremmo, sempre aggiungendo il suffisso greco -ismo, chiamare CAPITALISMO.
Quest'ultimo direttore avrebbe naturalmente più a cuore il capitale, gli incassi del supermarket e quindi tenderebbe ad escludere dallo stesso chi, per un motivo o per l'altro, non avesse i soldi per pagare, in più anche a creare una classe di consumatori ben definita che dividerebbe il supermercato per comodità in fasce di reddito e per non urtare gli affari creerebbe anche dei divisori precisi tra un reparto e l'altro.
Naturalmente l'escusione inizierebbe da chi non ha soldi per nulla, ma ben presto si passerrebbe a chi ne ha pochi, cioè una clientela scomoda, che si lamenta e che non produce abbastanza affari e che spesso tenta di intrufolarsi nei reparti che non gli appartengono. Allora si inizierebbe ad esculdere anche questi.
Chiaramente tutta questa massa di persone messa alle porte del supermarket potrebbe ribellarsi man a mano che i reparti si selezionano ulteriormente. Per avere un maggior profitto e meno problemi si metterebbe alla porta sempre più gente non solo gli indigenti, ma anche i troppo esigenti, quelli che vogliono prodotti che non si possono vendere. Alla fine si avrebbe una gran maggioranza di persone estromesse dal supermarket, queste persone sarebbero affamate e giustamente arrabbiate, esasperate e molto nervose e darebbero con il loro chiasso, fastidio ai clienti altolocati del supermarket.
Come risolvere il problema? Si dovrebbe neutralizzare questo baccano. Naturalmente non si potrebbe andare semplicemente fuori con un fucile e uccidere queste persone, perché questo indignerebbe comunque i clienti del supermercato e farebbe apparire sbagliato il direttore, il che potrebbe portare ad un cambio di direttore e quindi di pensiero, allora cosa fare?
La soluzione sarebbe che queste persone si facciano fuori da sole o che la loro pericolosità fosse riconosciuta tale dai clienti del supermarket.
Fare questo con persone esasperate, nervose e affamate è semplice, basta convincere una parte di loro che è possibile entrare nel supermarket se un'altra parte di loro non ci fosse, basta dare delle etichette che nel supermercato non mancano a qualcuno e poi fornirgli le armi che gli servono a prevalere.
Intanto la clientela cresce, gli affamati generano altri affamati, la selezione nel supermercato cresce e qualche disperato riesce a sfondare le porte e ad arrrivare ai reparti dei meno abbienti e così inizia una guerra nel reparto "stiamo ancora bene ma non abbastanza".
Beh nulla di male, questo conflitto farà un po' di pulizia dei meno abbienti e dei disperati, lasciamoli combattere.
Non mi voglio dilungare oltre, il pensiero è questo, qualcuno lo sa, qualcuno lo ignora finché non rischia di essere estromesso dal supermercato, alcuni semplicemente erano al bagno e non hanno visto nulla, ma tutto questo non è sicuramente opera di poche persone, tutto questo è opera di un modo di vedere le cose, di vedere o di non vedere il mondo, tutto questo è il risultato diretto del valore che si da alle cose e alle persone.
E' facile dire che chi sta sulla cresta dell'onda di un pensiero ne sia il responsabile.
E' piu difficile rendersi conto che volenti o no, quell'onda siamo noi e che noi l'abbiamo generata creando quel movimento che teneva in considerazione solo l'aspetto materiale del mondo.
Buona spesa a tutti.
Fonte: Gilda Rivoluzionaria
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