Torino, 10 Maggio 2014 |
Dunque Chiara, Mattia, Nicolò e Claudio non sono ancora liberi, ma non possiamo non gioire per questa prima, piccola vittoria.
«Siamo molto soddisfatti per questa decisione della Cassazione che ha accolto la nostra tesi sulla non configurabilità dell'accusa di terrorismo a carico degli attivisti No-tav: era questo, infatti, il nodo centrale del nostro ricorso. Questo incide positivamente sul processo che è imminente e che ora si svolgerà come un processo 'normale' una volta sgomberato il campo da questa accusa pesante». Così l'avvocato Claudio Novaro che insieme a Giuseppe Pelazza ha difeso in Cassazione i quattro attivisti.
Dal sito dei No Tav:
«E’ arrivata da pochi minuti la sentenza della Corte di Cassazione che annulla la sentenza del tribunale della libertà che ora dovrà riformulare il reato per i quattro in base alle indicazioni della Cassazione. Cade quindi il reato di terrorismo e il tentativo spregiudicato della procura di Torino che tiene in carcere dallo scorso dicembre Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò.
L’estrema forzatura dei pm con l’elmetto che hanno basato tutta l’accusa sul reato del “270 sexies’(connesso al 280 ):, “attentato con finalità terroristiche, atto di terrorismo con ordigni micidiali ed esplosivi, oltre che detenzione di armi da guerra e danneggiamenti” va in pezzi se giudicata fuori dalle mura amiche della città di Torino.
Esiste un ‘caso Torino’ perchè di fatto la Cassazione da 13 anni annulla le fantasie della procura
2001: la cassazione annulla le sentenze di Torino che condannavano Edo, Sole e Baleno per associazione sovversiva.
2012: la cassazione annulla l’ordinanza del tribunale del riesame di Torino che ha tenuto in carcere per mesi due no tav accusati di resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
2014: la cassazione annulla l’ordinanza del tribunale del riesame di Torino che aveva confermato l’accusa di terrorismo contro 4 no tav, tenendoli in carcere per 6 mesi.
Tutte misure richieste dalla procura di Torino, oggi come 13 anni fa e tutte puntualmente smentite dalla cassazione di Roma.
Tutte richieste che sembravano e sembrano smisurate, sproporzionate, assurde, gonfiate, senza bisogno di essere giuristi.
Sarebbe ora di prendere atto dell’anomalia in corso nella procura torinese e nel pool di pm con l’emetto che oggi, dopo il dossier sulle strane amicizie del pm Rinaudo, la bufala dell’aggressione all’autista (montata poi da pm e media)e la sentenza odierna, ha perso definitivamente credibilità».
Fonte: No Tav
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