La Marcia della Dignità, in seguito al grande Convegno di Chianciano Terme "OLTRE L'EURO. La sinistra. La crisi. L'alternativa." del gennaio scorso, partecipò convintamente alla prima assemblea nazionale della sinistra sovranista del 2 febbraio, aderendo quindi al Coordinamento della Sinistra contro l'euro, che ne nacque. Domenica 23 marzo, con inizio alle ore 10:00, si svolgerà a Bologna in Via Menganti, n.8, la II. Assemblea nazionale del Coordinamento nazionale della sinistra contro l'euro. Per informarsi e per partecipare scrivere a: oltreleuro@virgilio.it Oppure telefonare al: 347.7815904.
E' nato il Coordinamento Nazionale della sinistra contro l'euro
«E’ sempre più evidente che l’Unione europea e l’euro sono i due motori di una micidiale macchina liberista, costruita per ridurre i salari, privatizzare i servizi e le imprese pubbliche, neutralizzare la democrazia ed estendere l’influenza dei capitali e degli stati più forti fuori e dentro l’Unione stessa.
Per restare nell’Unione i lavoratori ed il tessuto produttivo dell’Italia e dei paesi periferici hanno già pagato prezzi altissimi. Altri, e più pesanti, ne dovranno pagare: il regime delle larghe intese ed il decisionismo a senso unico di Renzi hanno appunto la funzione di farci ingoiare il peggio.
La gran parte della sinistra europea ed italiana non solo non contrasta questo processo, ma lo favorisce e lo accelera. La sedicente sinistra “responsabile” e “moderna” accetta integralmente i diktat dell’Unione, fino a trasformare il pareggio di bilancio in un valore costituzionale. La sedicente sinistra “radicale” critica aspramente Bruxelles e Strasburgo, e giunge fino ad invocare la rottura dell’Unione, affrettandosi però subito a precisare che si tratta di rompere solo con “questa” Unione: peccato che l'unica Unione possibile. *Solo dalle sue ceneri potrà nascere una vera unificazione
Moderati e radicali criticano, chi più chi meno, l’austerity, ma non la macchina che la produce: criticano gli effetti, e non la causa. Sembra che tutta la sinistra non possa esistere senza Unione europea: ma per restarci la sinistra deve rinunciare sia alle proprie idee che al proprio nome.
Nel vuoto generato dalla scomparsa della sinistra, la sacrosanta lotta contro l’Unione (che è condizione per un nuovo e paritario europeismo) e la sacrosanta rivendicazione della sovranità nazionale (che è condizione della sovranità popolare e base di rapporti equilibrati e cooperativi fra gli stati) vengono lasciate totalmente alla destra, che le usa e le userà sempre di più per le sue abituali strategie di uscita autoritaria ed antipopolare dalla crisi.
Il Coordinamento nazionale della sinistra contro l’euro nasce proprio per iniziare a colmare questo vuoto. Per potenziare l’iniziativa di tutti coloro che, comunque collocati, condividano il nostro giudizio duramente negativo sull’Unione e sull’euro. Per ricordare a chiunque crede ancora nei valori elementari della sinistra che questi sono incompatibili coi valori dell’Unione europea.
Perché non può esserci giustizia sociale con una moneta che impone il taglio dei salari e del welfare. Non può esserci sovranità popolare quando la politica monetaria ed economica è completamente delegata al “pilota automatico” del liberismo. Non può esserci difesa della Costituzione in una struttura che impedisce la redistribuzione del reddito. Non può esserci una politica di pace in un’Unione inevitabilmente sottomessa all’avventuristico espansionismo dei capitali transnazionali guidati dallo stato tedesco e dall’immancabile alleato d’oltreatlantico».
Oltre l’euro. Per la sinistra».
Coordinamento Nazionale della sinistra contro l'euro
Fonte: sollevAzione
E' nato il Coordinamento Nazionale della sinistra contro l'euro
«E’ sempre più evidente che l’Unione europea e l’euro sono i due motori di una micidiale macchina liberista, costruita per ridurre i salari, privatizzare i servizi e le imprese pubbliche, neutralizzare la democrazia ed estendere l’influenza dei capitali e degli stati più forti fuori e dentro l’Unione stessa.
Per restare nell’Unione i lavoratori ed il tessuto produttivo dell’Italia e dei paesi periferici hanno già pagato prezzi altissimi. Altri, e più pesanti, ne dovranno pagare: il regime delle larghe intese ed il decisionismo a senso unico di Renzi hanno appunto la funzione di farci ingoiare il peggio.
La gran parte della sinistra europea ed italiana non solo non contrasta questo processo, ma lo favorisce e lo accelera. La sedicente sinistra “responsabile” e “moderna” accetta integralmente i diktat dell’Unione, fino a trasformare il pareggio di bilancio in un valore costituzionale. La sedicente sinistra “radicale” critica aspramente Bruxelles e Strasburgo, e giunge fino ad invocare la rottura dell’Unione, affrettandosi però subito a precisare che si tratta di rompere solo con “questa” Unione: peccato che l'unica Unione possibile. *Solo dalle sue ceneri potrà nascere una vera unificazione
Moderati e radicali criticano, chi più chi meno, l’austerity, ma non la macchina che la produce: criticano gli effetti, e non la causa. Sembra che tutta la sinistra non possa esistere senza Unione europea: ma per restarci la sinistra deve rinunciare sia alle proprie idee che al proprio nome.
Nel vuoto generato dalla scomparsa della sinistra, la sacrosanta lotta contro l’Unione (che è condizione per un nuovo e paritario europeismo) e la sacrosanta rivendicazione della sovranità nazionale (che è condizione della sovranità popolare e base di rapporti equilibrati e cooperativi fra gli stati) vengono lasciate totalmente alla destra, che le usa e le userà sempre di più per le sue abituali strategie di uscita autoritaria ed antipopolare dalla crisi.
Il Coordinamento nazionale della sinistra contro l’euro nasce proprio per iniziare a colmare questo vuoto. Per potenziare l’iniziativa di tutti coloro che, comunque collocati, condividano il nostro giudizio duramente negativo sull’Unione e sull’euro. Per ricordare a chiunque crede ancora nei valori elementari della sinistra che questi sono incompatibili coi valori dell’Unione europea.
Perché non può esserci giustizia sociale con una moneta che impone il taglio dei salari e del welfare. Non può esserci sovranità popolare quando la politica monetaria ed economica è completamente delegata al “pilota automatico” del liberismo. Non può esserci difesa della Costituzione in una struttura che impedisce la redistribuzione del reddito. Non può esserci una politica di pace in un’Unione inevitabilmente sottomessa all’avventuristico espansionismo dei capitali transnazionali guidati dallo stato tedesco e dall’immancabile alleato d’oltreatlantico».
Oltre l’euro. Per la sinistra».
Coordinamento Nazionale della sinistra contro l'euro
Fonte: sollevAzione
Nessun commento:
Posta un commento