Matteo Renzi contestato a Lucca, 10/06/16 |
Una
manifestazione che ha colto nel segno. L'immagine di Piazza San Francesco
blindata e difesa dai manganelli della polizia (tre i feriti tra i
manifestanti) è sembrata l'istantanea perfetta di un governo sempre più
minoritario nel Paese.
E
pensare che Renzi è arrivato a Lucca dopo aver pronunciato due volte una
battuta sul suo presunto coraggio nell'affrontare le contestazioni. «Ho fatto l'arbitro in seconda categoria in
Garfagnana, figuriamoci se mi spaventano i fischi» ha detto la scorsa
settimana ai cittadini che lo contestavano a Sesto Fiorentino. Frase ripetuta -
gli avranno detto che gli era venuta bene - ieri l'altro all'assemblea di
Confcommercio.
Piccola
nota di colore: i calciofili della zona, sempre muniti di vasti archivi, hanno
poi accertato che Renzi non ha mai arbitrato partite né in Garfagnana né nel
resto della Lucchesia... Ma il Bomba
non si smentisce mai.
«Ma di quale crescita stiamo parlando? Ad
essere cresciuta negli ultimi due anni è stata solo la disoccupazione, lo
sfruttamento del lavoro, i regali alle aziende», così si apriva il già
citato testo del Collettivo Torpedo che per primo ha indetto la manifestazione.
La pagliacciata organizzata dalla Sofidel è stato solo un modo di omaggiare il
presidente del consiglio più confindustriale che si ricordi.
In
quanto al cosiddetto "terzo settore", lo scopo della riforma è quello
di sancire la definitiva trasformazione del volontariato in strumento utile
alla totale cancellazione del welfare. Ed anche sulla presenza organizzata nel
complesso di San Francesco per ascoltare Renzi non manca una nota di colore.
Ieri l'altro si è saputo che i giovani del servizio civile sono stati obbligati
dal responsabile del Cnv ad essere presenti: «Sarà dispensato soltanto chi ha problemi di salute o impegni di
servizio inderogabili». Insomma, truppe cammellate, e per giunta pagate: le
due ore passate a far da platea al Bomba verranno infatti retribuite
(certamente poco, ma questo è un altro discorso) come lavoro...
Ma
torniamo alla manifestazione, che si è mossa intorno alle 15 da Piazza San
Michele con un numero di partecipanti più che dignitoso. Oltre agli studenti ed
ai giovani del Collettivo Torpedo, da segnalare la nutrita presenza degli
attivisti dei Comitati per il NO al referendum d'ottobre presenti in tutta la
Lucchesia.
Come
già detto, lo schieramento e i manganelli della polizia hanno tenuto il corteo fuori
da Piazza San Francesco. Dopo questi scontri la manifestazione si è conclusa
con alcuni interventi che hanno ricordato le ragioni della protesta,
denunciando sia l'arroganza del governo che la sua politica repressiva. Il
legame tra la protesta sociale e il referendum di ottobre, che dovrà respingere
la controriforma che stravolge la Costituzione, è stato sottolineato
dall'intervento di un compagno dei Comitati per il No.
Concludiamo
questa breve cronaca con un episodio assai significativo del diffuso clima di
contestazione che Renzi ha trovato a Lucca. Mentre il corteo veniva duramente
bloccato dalla polizia, alcune decine di cittadini - che precedentemente erano
riusciti ad entrare nella piazza alla spicciolata - non solo hanno fatto
sentire la loro protesta contro il capo del governo più da vicino, ma hanno a
lungo contestato l'operato della polizia gridandogli ripetutamente «Lasciate entrare il corteo».
Da
questa piccola cronaca da una città di provincia si ricava come ormai Renzi non
possa più andare da nessuna parte - si tenga a mente che quella di Lucca è una
provincia dove il Pd riscuote percentuali molto superiori alla media nazionale
- senza essere contestato.
Insomma,
un segnale. Forse ancora piccolo, ma certamente assai significativo di come il
vento stia cambiando.
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