venerdì 5 dicembre 2014

PSEUDO-PATRIOTI, LADRI E MEZZE TACCHE

Nella foto accanto i tre leader delle destre no-euro. Tre paraculi. Dopo avere assunto responsabilità di prima grandezza per aver portato allo sfascio il Paese, dopo aver accettato ogni sorta di porcate in nome dell'Europa, dopo aver fatto parte per vent'anni della corte dei miracoli di Silvio Berlusconi; hanno pensato bene, sentita l'aria, di sventolare la bandiera della sovranità monetaria.
Meglio tardi che mai, ci si dirà. E' un fatto certamente positivo che il fianco destro del fronte eurista si sia diviso. Meglio che il nemico sia diviso piuttosto che compatto, che si siano aperte in quella zona delle crepe.

Simili riposizionamenti, del resto, sono in atto anche sul fianco sinistra del fronte eurista.

Non mettiamo in discussione che questi ripensamenti abbiano effetti salutari. E nemmeno la sincerità di questi ripensamenti.
Quel che mettiamo in discussione è la credibilità di certi personaggi, la loro affidabilità politica.

I lettori converranno che non si giudica mai un esponente politico da quel che dice di se stesso. Da che si giudica allora? Se il passato ha la sua importanza, ce l'ha non di meno la visione del mondo di questo o quel leader. Poi è decisivo vedere, accanto al No all'euro, quale sia la politica economica che propone. Infine, come si suol dire: "dimmi con chi vai e ti dirò chi sei".

Sia la Lega Nord che Fratelli d'Italia, come si è visto nelle recenti elezioni in Emilia-Romagna, hanno ribadito il loro patto indecente con Silvio Berlusconi e Forza Italia


La qual cosa ci dice che Salvini, Alemanno e Meloni sono solo dei furbastri, che cavalcano opportunisticamente il crescente disamore degli italiani per la moneta unica e l'Unione europea, con lo scopo primario di restare a galla e di preservare... le loro ditte. 
Di che pasta siano fatti questi signori lo confermano le ultime vicende.


Il Matteo Salvini che si fa immortalare "desnudo" dal settimanale di gossip OGGI. Un'autentica e colossale buffonata. Una mossa da vero statista, un gesto che la dice lunga sul personaggio. Ve la immaginate la Le Pen che fa una simile puttanata?


Quel che è capitato a Gianni Alemanno è invece su un altro piano. Indagato per "associazione mafiosa" nel contesto di un'inchiesta che fa raccaponare la pelle e che mostra quanto putrido sia il sistema politico e marci i suoi partiti (Pd e Pdl anzitutto).

E che certi anti-euro che alle recenti elezioni europee hanno votato per la Lega e Fratelli d'Italia non ci vengano a dire che..."corruzione e casta non sono un problema".

Lo sono e come!

Qui non è solo questione che dall'euro si può uscire con politiche di destra o politiche di sinistra.

Coloro che ci dicono che "l'importante è uscire punto e basta", e che in nome di questo mantra hanno sostenuto e han detto che sosterranno partiti guidati da simili leader, ci devono spiegare se la pensano ancora alla stessa maniera, se cioè pensano che dobbiamo mettere il futuro del Paese nelle mani di pseudo-patrioti, che si sono mostrati anche cialtroni, mezze tacche e ladri.

Già questa loro scelta di campo con il milionario puttaniere di Arcore spiega perché sarebbe folle affidare il destino del Paese, tanto più nel caso del terremoto economico e geopolitico conseguente alla rottura dell'eurozona, a codesti paraculi e mezze tacche.

Fonte: sollevAzione

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