domenica 13 marzo 2016

P101: resoconto dell'incontro con Marco Mori e Giuseppe Palma

Da sinistra: Marco Mori, Simone Boemio, Giuseppe Palma
Come previsto, si è svolto ieri a Perugia, il terzo degli incontri itineranti regionali —il primo fu con Diego Fusaro, il secondo con Carlo Formenti.

Un discreto successo, non solo per i numeri —la sala, 90 posti a sedere, era piena.

Dopo l'impeccabile introduzione di Simone Boemio a nome di P101, è quindi intervenuto il primo dei due ospiti: Marco Mori. In 40 minuti circa ha spiegato, come più chiaramente non si poteva fare, i motivi dell'incompatibilità tra i trattati europei e la Costituzione del '48, e perché il regime europeo ha i caratteri di una dittatura oligarchica, rivolgendo quindi l'appello ad unire le forze democratiche per riconquistare sovranità nazionale e democrazia. Le sue parole sono state accolte da un sentito applauso.
E' quindi intervenuto il secondo ospite, Giuseppe Palma, ricordando l'importanza di battere Renzi nei referendum che decideranno le sorti delle "riforme" costituzionali e quelle sue di Presidente del consiglio.

Daniela Di Marco, a nome di P101, ha sottolineato come l'incontro si svolga in solidarietà alla giornata di mobilitazione nazionale contro la partecipazione dell'Italia alla guerra in Libia.

Si è aperto quindi un vivace dibattito che ha visto una decina di interventi.

C'è stato un certo parapiglia quando un compagno che milita nel M5S, dopo aver portato i saluti della parlamentare Tiziana Ciprini all'incontro, ha difeso il "reddito di cittadinanza". Parapiglia che ha svelato non solo una serpeggiante se non manifesta critica verso i 5 stelle, ma quanto la questione del "reddito di cittadinanza" sia divisiva nell'ambiente antiliberista e "sovranista".

Nel clima positivo dell'incontro due dati saltavano agli occhi: da una parte l'assenza di esponenti della sinistra locale —i cui dirigenti evidentemente non sono interessati alla battaglia per rompere la gabbia eurista e per difendere per davvero una Costituzione il cui perno insiste sulla non negoziabilità della
sovranità nazionale e popolare—, dall'altra la scarsa presenza di giovani.

Questo dato ci preoccupa più del primo, ed è assolutamente prioritario porvi rimedio.

L'Introduzione di Simone Boemio


«Ringrazio tutti per la partecipazione. Sarò breve per consentire ai nostri amici che oggi ci hanno onorato del loro contributo, di disporre del maggior tempo possibile e per dare a voi la possibilità di intervenire nel dibattito finale.
Prosegue il ciclo di eventi organizzati dal Movimento di Liberazione Popolare “Programma 101”. Oggi l’incontro è dedicato ai giuristi: Marco Mori, che parlerà dell’incompatibilità tra i trattati europei e la Nostra Costituzione e Giuseppe Palma, che parlerà della pericolosità della riforma costituzionale prodotta dal governo.
Presento ora brevemente la nostra organizzazione:
P101 è una forza politica nuova che vive in questo periodo il suo percorso costituente, il quale terminerà in primavera con il primo congresso nazionale. A questo processo noi invitiamo tutti voi a partecipare secondo le regole della democrazia.
La nostra, infatti, non è e non sarà mai, una forza politica costruita a tavolino, con un padre e padrone che ne dispone come vuole in funzione dei propri interessi, ma una forza aperta e decisamente democratica, dove convivono più anime e più sensibilità, che comunque condividono i valori della Costituzione italiana originale del 1948 e che intendono perseguirne la piena applicazione, cosa peraltro mai pienamente avvenuta.
Con l’avvento del liberismo nei primi anni ’80 questi valori si sono via via persi e la Costituzione, che ha costituito il terreno legislativo su cui è fondata la nostra (ex)democrazia e che ha permesso al nostro Paese, dopo lo sfacelo della guerra, di divenire una potenza economica di primo livello a vantaggio di tutta la popolazione, ora risulta totalmente esautorata da trattati internazionali che non è esagerato definire criminali.
I trattati che costituiscono l’Unione Europea sono frutto del pensiero liberista che impone la competizione a tutti i livelli; niente solidarietà, niente democrazia, niente giustizia sociale, nessuno dei nostri valori costituzionali, solo competizione; competizione che porterà unicamente ad un solo risultato possibile: la vittoria di una minoranza di potenti sulla molteplicità dei popoli resi sudditi.
E’ per dissolvere il liberismo che in molti ci siamo riuniti nel movimento P101, sebbene sparpagliati per tutta Italia, con tenacia e pazienza, per costruire una casa in cui ciascuno di voi potrà trovare rifugio e quindi militare, per il bene delle vostre famiglie, per salvaguardare il vostro lavoro, per riconquistare la democrazia.
Per non sottrarre tempo ai nostri ospiti, non sto ora a parlare di forma e contenuto, ma, sui tavoli qui fuori, potete trovare tutti i documenti sin qui prodotti nel corso del lungo processo costituente di P101; vi invito a leggerli ed a partecipare al loro perfezionamento in vista del congresso e, qualora lo desideriate, a firmare e condividere il nostro appello.
Un piccolo gesto che non implica costi, ma di grande significato, perché le parole di quell’appello sono pietre che mai nessuno potrà spaccare.
Ora la parola ai nostri ospiti, i vostri interventi al termine della loro esposizione».

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